Le sibille o carte chiacchierine, cosa sono?

Molto spesso oltre ai tarocchi si sente parlare come carte divinatorie anche delle sibille, che non sono affatto simili o sinonimi dei tarocchi ma che sono anch’esse strumenti divinatori. 

Sono chiamate anche carte chiacchierine o carte della conversazione e si distinguono dalle altre carte perché hanno una grafica molto intuitiva, colorata e ricca di significati che non lascia spazio a incertezze interpretative.

La storia delle sibille è molto antiche pare che in origine esse fossero delle vergini dotate di virtù profetiche ispirate da un Dio, di solito Apollo ed erano capaci di predire il futuro e dare responsi però con un alone di mistero.

Le sibille dunque sono carte usate a scopo divinatorio arrivate nel nostro paese grazie all’influenza francese e il loro nome prende proprio spunto dalla figura della Sibilla antica, la sacerdotessa che aveva il potere in epoca romana e greca di interpretare il passato, chiarire il presente e predire il futuro.

Tra le sibille più note in passato troviamo appunto sia la cumana che la Delfica, personaggi realmente esistiti e non creature mitologiche. 

Ma veniamo ora alle carte, perché le Sibille vengono anche chiamate carte chiacchierine?

Le carte delle sibille sono spesso usate per la loro semplicità e intuitività, infatti sono ricche di illustrazioni che danno significati immediati ed è come se suggerissero all’istante particolari sula persona e sull’oggetto del consulto, da qui il nome di sibille chiacchierine, 

Alle illustrazioni si aggiungono altri indizi come il seme ed il numero.

Il mazzo delle sibille è composto da 52 carte ed ognuna di esse simboleggia una figura che mostra un significato divinatorio generale. 

Ma cosa si può chiedere alle sibille?

Alle sibille si possono fare domande per tutti gli aspetti della vita quotidiana oppure sono particolarmente indicate per i consulti sull’amore visto che danno indicazioni assai precise in base alla domanda del consultante e allo specifico contesto. 




I tarocchi giochi di carte o strumenti di divinazione prima parte

I tarocchi sono un mazzo di carte da gioco composto da 78 care originarie intorno alla metà del XV secolo nell’Italia settentrionale. Si diffusero poi nella maggior parte d’Europa intorno al XVII e XVIII secolo. 

All’inizio erano usate per io giochi di presta ed erano composti da un mazzo di carte tradizionali dette trionfi e da una carta chiamata il matto. 

Il mazzo è diviso in 4 semi italiani o francesi di quattordici dall’asso al dieci più le figure dette Re, Regina, Cavaliere e Fante. 

I trionfi sono per lo più disegnati come figure umane, animali o mitologiche e sono numerati da 1 a 22 spesso in numeri romani. 

Con l’avvento delle teorie esoteriche i Trionfi e il matto sono chiamati Arcani maggiori mente le altre carte sono chiamate arcani minori. 

L’associazione con la cabala e con altre tradizioni mistiche risale alla fine del XVIII secolo quando un massone francese fece risalire i tarocchi all’antico Egitto. 

Sulle loro origini tuttavia non si hanno date certe, i primi indizi sulla loro esistenza cominciano a comparire in documenti risalenti alla fine del XIII secolo e per questo viene da pensare che siano arrivate in Europa grazie ai Mamelucchi egiziani e già all’epoca avevano un aspetto simile a quello odierno con quattro semi e ogni seme aveva tre figure di corte come nei tradizionali mazzi occidentali. 

Invece per quanto riguarda i primi usi documentati dei tarocchi come strumento per la cartomanzia questi risalgono ai primi del XVII secolo a Bologna. 

Nel prossimo articolo vedremo più nel dettaglio il significato degli arcani maggiori e minori e le loro eventuali letture.