
Il romanzo “Orgoglio e pregiudizio” di Jane Austen, pubblicato nel 1813, a distanza di ben due secoli fa ancora sognare molte donne, ma non si tratta solo di una storia d’amore: è un ritratto brillante e dettagliato della società ottocentesca. di Anna Rita Rossi Non so voi ma io ho amato in modo particolare la giovane Elizabeth Bennet, protagonista del romanzo della Austen, per le sue indubbie qualità, ma soprattutto per la sua indomabile natura, per la sua capacità di tenere fede ai suoi principi, nonostante gli usi e i costumi della sua epoca e il rigido classismo che la contraddistingueva. “Lizzy”, come viene affettuosamente chiamata in famiglia, è la seconda delle cinque figlie della famiglia Bennet; è una ragazza giovane – non ha ancora compiuto 21 anni – ed è dotata di una rara sensibilità, al contempo, ha un carattere deciso, unito a una spiccata personalità e a una vivace intelligenza. Le sue affermazioni e soprattutto il suo modo di agire denotano la sua forza d’animo e le sue convinzioni che la spingono a ribellarsi e a lottare con tutte le sue energie contro consuetudini assurde che non tengono conto dei desideri individuali, specie quelli di una giovane donna. Le forti emozioni che guidano Elizabeth, a volte, la portano a giudicare erroneamente le persone, come nel caso di Wickham e Mr. Darcy, ma la sua razionalità la aiuta a tornare sui suoi passi e a rivedere i suoi giudizi e le sue opinioni. Dotata di un forte senso morale, Elizabeth è un mix di femminilità e ribellione, di sensibilità e dolcezza; una mescolanza armoniosa cui si aggiunge un pizzico di ironia pungente, ereditata dal padre che la adora e la considera la preferita tra le sue figlie, quella con cui ha gli scambi intellettuali più interessanti e stimolanti. Perché […]
Continua a leggereElizabeth Bennet: un personaggio rivoluzionario che fa ancora sognare
Sulla scia della giornata dedicata alla poesia, ho ripreso in mano l’antologia di Spoon River di Edgar Lee Masters; rileggendo alcuni passi ho notato come diverse poesie di questa raccolta possono essere assimilate a notizie flash di genere scandalistico. Di Anna Rita Rossi Per chi non conoscesse l’opera di Edgar Lee Masters, L’ “Antologia di Spoon River” è una raccolta di poesie in verso libero che il poeta statunitense pubblicò tra il 1914 e il 1915. La particolarità di quest’opera è che le poesie sono gli immaginari epitaffi degli abitanti di un paesino inventato, situato nel Midwest statunitense: Spoon River. Questi brevi scampoli poetici mettono a nudo con grande nitidezza alcuni aspetti della vita degli abitanti di Spoon River; sono delle biografie condensate che trattano momenti salienti della vita delle persone vissute nell’immaginario paesino e che ora “dormono sulla collina”. Il sottile filo della poesia si sposa alla perfezione con alcune rivelazioni scabrose dei personaggi che spesso hanno toni di aperta e aspra critica nei confronti dei loro compaesani o nei confronti di se stessi. Le parole incise sulle lapidi sono spesso parole di fuoco ed emergono crudeli e rapide, taglienti, sovente, come rasoi. In altri casi, sono un resoconto pacifico di una vita ben vissuta o magari, trasmettono l’ultimo ricordo felice dell’estinto; altre ancora minacciano dalla tomba gli abitanti del paese con parole dure, condannando ipocrisie e crudeltà, senza mezzi termini. In alcuni epitaffi sono registrati i rimpianti, gli ultimi istanti di vita o gli errori fatali che hanno condotto alla morte la persona sepolta sotto la corrispondente lapide. Queste poesie sono piene di emozioni, cariche di una forte vitalità; sembra possibile poter udire, passando tra le lapidi, i desideri mai appagati, i rimpianti per aver rinunciato a vivere o persino la delusione di aver visto infranti i propri […]
Continua a leggereSpoon River: un curioso assaggio di poesia e un pizzico di pettegolezzo
Il Decameron di Boccaccio, oltre a essere una delle opere più note e importanti della letteratura trecentesca europea, è un omaggio alle donne e un’interessante sfilata di tipologie femminili. Di Anna Rita Rossi . I personaggi del gentil sesso – ritratti dal Boccaccio, attraverso le parole dei giovani che si dilettano a raccontare le novelle raccolte nel libro – risentono dei tempi in cui l’autore viveva, ma sono già proiettati verso una condizione più moderna.La leggiadra schiera di donne del Decameron è composta da figure con le quali il Boccaccio può presentare tutti i possibili modi di essere donna: dal più negativo al più positivo e grandioso. Entro tali confini, Boccaccio è capace di cogliere tutte le possibili sfumature.Può essere molto piacevole aggirarsi tra questi esempi femminili che incarnano, a seconda dei casi, una serie di atteggiamenti, vizi e virtù.Scorrendo le cento novelle, narrate in dieci giorni da un gruppo di giovani – sette donne e tre uomini che si trattengono fuori da Firenze per sfuggire alla peste nera – riscontriamo che Boccaccio è riuscito a rappresentare caratteri e personalità diverse senza trascurare nulla, e le varie situazioni in cui questi personaggi sono calati ne rivela non solo l’apparenza, ma anche i risvolti più intimi.Le donne delle sue novelle sono di volta in volta: astute, ingenue, virtuose, viziose, sciocche, sagge, piene di iniziativa, remissive, devote, fedeli, adultere.Insomma, una carrellata molto varia, ma quello che più conta è la vitalità insita in questi esempi femminili così ben tratteggiati.Se decidete di avventurarvi in questa magnifica opera, posso già farvi un’anticipazione: non ve ne pentirete.
Continua a leggereLe donne del Decameron: tutti i possibili modi di essere donna
famoso personaggio di Miss Marple nato dall’immaginazione della scrittrice Agatha Christie è la prima figura di detective donna del genere letterario giallo, che ha avuto numerose seguaci.
Continua a leggereUn tè con Miss Marple: quando il mistero si tinge di rosa