La Cappella di Rosslyn e i suoi misteri

L’atmosfera incantata della cappella scozzese rapisce il cuore e suscita emozioni così profonde da lasciare senza fiato.

di Agnese Mengarelli

Resa famosa da un romanzo di Dan Brown, la Cappella di Rosslyn si trova a una ventina di chilometri a sud di Edimburgo nel villaggio di Roslin, che in gaelico significherebbe “antico sapere tramandato di generazione in generazione”.

La costruzione di questa chiesa immersa nel verde dei boschi scozzesi ebbe inizio precisamente il giorno dell’equinozio di autunno del 1446, ad opera di William Sinclair, membro della nobilissima famiglia Sinclair, e terminò 4 anni dopo, nel 1450, sempre nel giorno dell’equinozio d’autunno. 

La chiesa fu dedicata a San Matteo apostolo ed evangelista proprio perché il 21 settembre nel calendario gregoriano corrisponde al giorno di San Matteo. 

Dall’esterno la chiesa sembra indecifrabile, austera quasi minacciosa, ma una volta entrati, la bellezza rapisce il cuore per la ricchezza dei dettagli sui capitelli, sulle colonne, sul soffitto. 
L’atmosfera suscita emozioni così profonde da lasciare i visitatori senza fiato. 

Fummo immediatamente trasportati, estasiati, colmi d’ammirazione, incapaci di staccarci dall’attrazione del meraviglioso, dalla magia dello splendore, dell’immensità, della vertigine che si sprigionavano da quell’opera più divina che umana”. 

Sono le parole del famoso alchimista Fulcanelli nel primo capitolo del suo libro “Il Mistero delle Cattedrali” e Rosslyn è proprio tutto questo: un luogo sacro, fuori dal tempo e dagli schemi. 

Ogni dettaglio è lì per comunicare qualcosa, infatti, più si guarda attentamente e più si scopre che tutte le raffigurazioni all’interno del santuario rispondono a precise simbologie, anche lontane dal cristianesimo.

La Colonna dell’Apprendista con la raffigurazione dell’Albero della Vita appartiene alla tradizione biblica, ma è arricchita dai draghi della mitologia nordica che racconta di un drago che rosicchia le radici del grande albero cosmico che sostiene l’Universo. 

Poi ancora la tradizione babilonese con le stelle e le rose tipiche dei templi dedicati alla dea Ishtar e a suo figlio Tammuz. 
Tantissimi i riferimenti templari come la spada, la croce e l’albero della vita sulla tomba di William Sinclair all’interno della cripta.

E infine i riferimenti pagani, come i green men, gli uomini verdi dalla cui bocca escono rami e fogliame come allegoria della natura con i suoi ritmi e cicli stagionali e come simbolo di morte e rinascita. 

Ed è proprio l’immenso numero di piante riprodotte che colpisce il visitatore, un vero e proprio erbario scolpito nella pietra.

Tra le rappresentazioni più singolari della Cappella di Rosslyn troviamo l’aloe, il cactus e le piante di mais, ossia piante originarie delle Americhe. Ma il Nuovo Continente fu scoperto da Colombo solo 40 anni più tardi!

La leggenda narra che il nonno di William Sinclair fosse giunto sul continente americano molto tempo prima di Colombo, sulla base dell’esperienza dei suoi antenati Vichinghi che già navigavano verso il Nord America prima del decimo secolo. 

Un’altra particolarità davvero curiosa è l’Agnus Dei, l’Agnello di Dio che si trova sotto una finestra sul lato nord e che ha lo sguardo rivolto proprio verso il Roslin Institute, che si trova a meno di 2 chilometri dalla Cappella e dove nel 1996 Ian Wilmut e il suo team di medici diedero vita alla pecora Dolly, il primo animale clonato da una cellula adulta.

Un altro enigma di Rosslyn sono i 213 cubi che abbelliscono le meravigliose volte della Cappella. 
A risolvere il mistero è stato un compositore scozzese, Stuart Mitchell, insieme a suo padre Thomas.

Si tratta di una ricerca durata 25 anni, iniziata da Mitchell padre, che aveva usato tutta la sua esperienza come decifratore di messaggi segreti per la Royal Force durante la Guerra di Corea.
Secondo i due ricercatori le figure scolpite sui cubi sono note musicali.

Per decifrare il codice musicale nascosto nelle volte, i Mitchell hanno usato la cimatica, la scienza che studia le forme prodotte dalle onde sonore e secondo la quale a determinati suoni corrispondono sempre le stesse figure.

Una volta decifrato il codice, la musica è stata riportata su un pentagramma e Stuart Mitchell è riuscito a comporre il Mottetto di Rosslyn, un’opera che ovviamente ha affascinato il mondo della ricerca musicale e ha suscitato l’attenzione dei mezzi di comunicazione di tutto il mondo.

Anche un altro studioso, Allan Brian, esperto di fenomeni paranormali, è convinto che il suono creato porterebbe, a lungo andare, a stati alterati di coscienza, proprio come i mantra tibetani o i canti sciamanici, usati da millenni per entrare in trance o per raggiungere livelli alti di concentrazione.

Rosslyn è molto più di un luogo sacro, tanti sono i misteri ancora da decifrare e per molto tempo ancora continuerà a incuriosire appassionati e studiosi di tutto il mondo. 




Rennes le Chateau: il paese più misterioso d’Europa

 

Siamo nella campagna dell’Aude, nel sud ovest della Francia, e dopo qualche chilometro di curve in salita, all’entrata del paese più misterioso di Europa ci accoglie uno strano cartello: Le buche sono vietate sul territorio comunale di Rennes le Chateau.

Di Agnese Mengarelli

 

Neanche troppo insolito se pensiamo che da quasi un secolo in tanti vengono a scavare buche in questo piccolo villaggio di 80 anime; tutti alla ricerca del presunto tesoro ritrovato dal famoso parroco vissuto qui alla fine del 19° secolo.

 

È il 1885 e il giovane François Bérenger Saunière diventa curato della piccola e cadente parrocchia di Maria Maddalena di Rennes le Chateau.

Dopo qualche anno cominciò il restauro della chiesa e la sua vita, povera ma dignitosa, cambiò radicalmente.

Secondo le varie tesi Saunière, durante i restauri della Chiesa, avrebbe trovato il tesoro dei Templari. C’è, perfino, chi sostiene che avesse trovato il Sacro Graal o l’Arca dell’Alleanza o il tesoro del Tempio di Salomone.

Altri sostengono che avesse trovato un luogo di culto segreto, considerato che vi sono molti simboli rosacruciani nelle decorazioni della chiesa.

Si è detto pure che Saunière avrebbe scoperto un segreto così grave da far tremare le fondamenta del mondo cristiano e che avrebbe ricattato Roma.

 

In ogni caso, da anonimo e povero prete di campagna, Saunière divenne un uomo ricco e importante. Alcuni hanno calcolato che nel giro di pochi anni abbia speso 15 milioni di euro attuali.

Fece costruire Villa Betania (la sua nuova dimora in stile rinascimentale ampia e lussuosa), il giardino, il Belvedere e la Torre Magdala per la biblioteca (un edificio solido merlato in stile neogotico dove Saunière custodiva i suoi libri).

Ma il vero tesoro di Rennes le Chateau è la chiesa dedicata a Maria Maddalena, ricca di simboli e richiami esoterici.

Entrando sulla sinistra si trova l’acquasantiera sorretta dal demone Asmodeo (il diavolo che, secondo la leggenda, portava l’acqua mentre Salomone faceva costruire il Tempio di Gerusalemme e che poi divenne guardiano del tesoro del Tempio).

Sull’acquasantiera sono presenti 4 angeli che fanno il segno della croce e una frase scolpita: “Par ce signe tu le vaincras” (con questo segno tu lo vincerai).

Purtroppo ad aprile 2017 l’acquasantiera è stata gravemente danneggiata: una donna di 30 anni, con un mantello bianco e una maschera veneziana è entrata in chiesa e ha distrutto a colpi di ascia la testa e il braccio del demone Asmodeo e ha lesionato anche l’immagine della Maddalena posta sull’altare.

 

All’interno della chiesa, oltre le statue della Madonna e di San Giuseppe, entrambe con il Bambino tra le braccia, si possono ammirare le statue di San Germana, San Rocco, Sant’Antonio l’Eremita, Sant’Antonio di Padova, San Luca l’Evangelista e Maria Maddalena rappresentata con una croce, un’ampolla in mano ed un teschio appoggiato su un libro aperto accanto ai piedi.

Secondo Henri Mertal, le iniziali delle statue, (Germana, Rocco, Antonio, Antonio, Luca) così come erano state collocate da Saunière, danno il nome GRAAL, con l’esclusione di Maria Maddalena che era la donna che lo custodiva.

 

Nella chiesa, in alcuni giorni dell’anno, si possono osservare alcuni fenomeni luminosi interessanti, frutto di elementi architettonici ispirati da modelli astronomici e matematici che arricchiscono la struttura di elementi simbolici.

Il 13 gennaio (giorno del Battesimo di Gesù) i primi raggi del sole colpiscono i piedi del Cristo per poi spostarsi in alto verso la statua.

Il 17 gennaio (festa di Sant’Antonio di Padova) un raggio di sole batte sulla statua del santo.

Il 4 aprile e per tutta la settimana, il sole attraversa la vetrata dove è rappresentata la Resurrezione di Lazzaro e proietta l’immagine del Cristo sulla parete di fronte.

In inverno, a mezzogiorno, il sole, attraversando la vetrata a sud, proietta la famosa immagine delle tre mele blu.

 

I simboli ermetico-alchemici sono davvero numerosi e i segreti di Rennes le Chateau incuriosirono anche le alte gerarchie naziste, da sempre interessate all’occulto.

Adolf Hitler e Heinrich Himmler verso la metà degli anni ’30 inviarono un giovane ufficiale delle SS, Otto Rahn, alla ricerca del Sacro Graal e dei tesori perduti di questo territorio.

Nel 1939 Otto Rahn scomparve nelle Alpi svizzere e il suo corpo non fu più ritrovato.

Pare che il giovane protetto di Himmler fosse stato ucciso perché venuto in possesso di informazioni troppo scottanti e sopratutto perché non sarebbe riuscito a ritrovare la Sacra Coppa di Cristo.

Rahn non fu l’unico nazista a recarsi nei Pirenei.

Il partito nazista inviò anche Otto Skorzeny, l’ufficiale delle SS che liberò Mussolini dalla prigionia del Gran Sasso, che, secondo alcuni ricercatori, avrebbe ritrovato uno dei fantomatici tesori nascosti a Rennes le Chateau. Il bottino sarebbe stato successivamente inviato in Germania per essere poi recuperato e acquisito dagli americani in ben 32 camion.

 

A Rennes le Chateau potrebbero essere nascosti non solo tesori, ma segreti di inestimabile valore.

Ancora oggi continua ad affascinare e migliaia di amanti del mistero ogni anno vengono a visitare questo piccolo villaggio francese, che però sa mantenere ben nascosti i suoi segreti.